L'antica Prochyta, di origine vulcanica, è una piccola isola bassa, lunga poco meno di tre chilometri e larga al massimo due, il cui nome, di origine greca, significa sollevata, eruttata dal mare. La massima altezza, (91 metri), fatta eccezione per Vivara, si raggiunge presso la costa nord orientale, in corrispondenza del vulcano di Terra Murata.
Le coste si presentano quasi sempre a falesia, e si caratterizzano per essere insenature semicircolari rappresentanti in gran parte resti di crateri vulcanici.
L'isola, insieme ad Ischia, fa parte di un unico massiccio sottomarino, ed il tratto di mare che le unisce al continente ha una profondità massima di appena 25 metri: assieme a Vivara, può essere considerata una continuazione dei Campi Flegrei, come,all'altra estremità del golfo, Capri è di fatto una propaggine della penisola sorrentina.
Abitata fin dal 1400 a.C., fu greca e poi romana. Estesa per soli 3,09 Kmq, Procida si presentava e si presenta tuttora con uno scenario di vigneti e di agrumeti; possiede una elevatissima densità di popolazione (i procidani sono più di 10.000), e pertanto è difficile rinvenirvi siti di particolare interesse naturalistico, fatta eccezione per l'annesso isolotto di Vivara, disabitato, che pertanto viene di seguito descritto con maggiore dettaglio.
Vivara sorge dal mare ad ovest dell'isola di Procida, a circa 100 metri dal promontorio di Santa Margherita Vecchia, ed è collegata all'isola madre con un ponte, su cui passa l'acquedotto per Ischia. La superficie totale è di appena 1,3 Kmq, ed il punto più elevato si trova a 109 metri s.l.m..