Il monte Nuovo sorge poco a nord dell’abitato di Arco Felice e nelle immediate vicinanze del Lago d’Averno, con il quale compo­ne un’unità paesaggistica tipica del Campi Flegrei.

Il rilievo deve la sua celebrità al fatto di essere sorto il 29 settembre del 1538,in seguito ad un’intensa attività vulcanica durata appena tre giorni e preceduta da grandi fumate ed esplosioni che avevano messo in fuga parte degli abitanti di un villaggio che sorgeva nei pressi.

Gli inizi del XVI secolo erano stati caratterizzati nei Campi Flegrei da un altro straordinario evento di natura geologica: tra il 1500 e il 1505 si era verificato un sollevamento del suolo analogo a quello osservato nel 1970, e forse anche più macroscopico, in quanto i pescatori di Pozzuoli fecero causa al Demanio per riven­dicare il possesso della ampia spiaggia che si era andata formando in seguito al vistoso arretramento del mare.

La forma­zione del monte Nuovo rap­presenta l’ultimo evento vulcanico di natura violenta e spettacolare nei Campi Flegrei: da allora l’attività si è ridotta ai fenomeni vulca­nici delle fumarole della Solfatara e dei Pisciarelli, nonché a quelle sottomarine delle acque antistanti Baia ed altre località, ma in tutta l’a­rea flegrea si avverte comun­que costantemente una certa instabilità geologica, come testimoniano appunto le recenti attività bradisismiche che hanno interessato il ter­ritorio di Pozzuoli.

Monte Nuovo si formò in corrispon­denza di una piccola valle preesistente sita fra il Monte Gauro, l’Averno, il Lucrino e il mare. L’eruzione comportò la distruzione del villaggio di Tripergole, con il castello omonimo, l’ospedale e non meno di otto stazioni termali con fonti di acque diverse per natura e destinazio­ne terapeutica; lo stesso lago di Lucrino subì un forte ridimensio­namento, riducendosi a poco più di uno stagno. Il monte ha la forma di un tronco conico regolare alto fino a 133 metri, con un cratere interno che sprofonda fino a soli 14 metri sul livello del mare; la sua superficie complessiva è di 51 ettari.